venerdì 29 agosto 2014

Siete pronti?


Settembre. Scorrono brividi appiccicaticci a fior di pelle da capo a coda.
Non vi sembra troppo presto? o troppo tardi? Non vi sembra troppo bello per essere vero?
o un'inguaribile bugia non a fin di bene?
Ditemi voi. Io godo delle nuvole grigiastre e del clima pro pioggia che mi avvolge come fosse un maglione, caldo, caldissimo.
Il problema sta infatti nell'umidità terrificante di questi giorni: no sole, no pioggia, no luce, no buio.
UMIDO, umido ovunque. Venticelli rapidi e scostanti smuovono le tende immaginarie del balcone di casa mia (troppo pigra per averne davvero).
L'Etna é a dir poco meravigliosa, pura tanto da superare lo spot della Levissima.
Vedo le caprette di Heidi da Catania su per i colli non innevati del vulcano.

Settembre. Si ritorna sui banchi di scuola. Si ritorna a lavoro dopo ferie brevi e mal gestite.
Si ritorna a sperimentare le ansie giornaliere e le noie del fine settimana.
Continuano le spese, riprendono le lezioni, le riforme, le lamentele, le nausee che son più simili a quelle di una donna in attesa che a un post sbronza.

Settembre. Non é ancora giunto ma scorrono violenze tramite immagini, di morti e mutilati, che costanti non si fermano nel periodo di generosa goliardia.
Non é necessario attenderlo, questo mese, così di passaggio, odiato e amato.
Arriva da sé, con passo svelto e pericoloso già dai primi giorni di agosto; Sconfina, crea varchi temporali nelle cronache dei telegiornali.
Vittime, con terra bruciata sotto i piedi, trascinano i loro corpi lungo le strade di ritorno alle città, agli uffici, con un caffè mattutino e un'occhiata, sagomata dalle occhiaie, alle notizie del giorno.
Non mi capacito di quanto sia sempre così tranquillizzante l'abitudinarietà.

Settembre.
Ti aspettavo da un'estate.

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