sabato 26 luglio 2014

La scialuppa

Da un cornicione di un balcone un uomo resta in bilico tra l'ora e l'indefinito. È la classica fotografia dell'essere umano che per espiare completamente al suo peccato-errore sceglie la via, meno o più problematica che sia, che lo riporti a una riconversione. 40 carati di Leth: una storia che nasce dai piani alti di un palazzo. Un palazzo che può portare a un tuffo o a una ripresa di sè.
Una storia umana, una storia che è metafora di ostacoli quotidiani, biforcazioni stradali, sentieri poco noti da scegliere seguendo l'intuito, auspicando alla fortuna, con in mano quel sapere che in certi casi confonde le idee e allontana dalla soluzione.
La scialuppa.
La vedo, è lì. Qualcuno l'ha portata a riva. Un uomo si fa dondolare da questa piccola e resistente barca. Un braccio penzola sull'acqua, le dita si lasciano bagnare. 

Non se n'è ancora reso conto ma adesso, se avesse ancora il braccio penzolante, toccherebbe terra, sporca dopo una pioggia torrenziale, terra che testimonia un arrivo.
Uomo svegliati, potresti perderti di nuovo.
Uomo svegliati, la barca non è al sicuro, senti il fruscio del mare? il vento è forte, le onde spingono.
Uomo, la barca cambia direzione.
Uomo...
Nessuno ha svegliato il naufrago. Nessuno potrà più farlo.
Comune storia, si ripropone, come insostituibile tratto cronologico in un diagramma spazio-temporale.
Regna, nell'essere umano, un'attesa, forse non desiderata ma pressante, del male.
La scialuppa.
L'elemento più indistinto é proprio lei: immagine sfuocata di coincidenza, fortuna o risultato alla dura fatica del suo creatore. In quel agglomerato di terre e mari chiamato terra la scialuppa non salverà mai nessuno. Porterà ad un nuovo dolore, una diversa costruzione da progettare.
Farà tremare denti e occhi, impoverire e impolverare il cuore.
La scialuppa é un timore adulto disegnato da un bambino:
il sole all'angolo del foglio, il mare coi pastelli o coi gessetti blu, la barca dai mille colori in balia delle onde.

Nessun commento:

Posta un commento